Dalla rappresentazione della macchina alla rappresentazione meccanomorfa

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[label style=”red”]Marcel Duchamp[/label] Alcune risorse in rete:  
 [label style=”red”]Nudo, Vergine, Sposa >[/label]  Fonti scritte

 Fonti visive

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Marcel Duchamp, Nudo, 1911-1912

Marcel Duchamp, Nudo, 1911-1912. Scheda Guggenheim Ve

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Marcel Duchamp, Nu descendant l'escalier 1, 1912

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Marcel Duchamp, Nu descendant un escalier, 1912

Marcel Duchamp, Nu descendant un escalier 2, 1912, presentato all’Armory show | Scheda Wilipedia

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Duchamp-Nudo1-2
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[label style=”red”]Marey e Duchamp >[/label]

Colloquio di Marcel Duchamp con il critico d’arte, giornalista e scrittore francese Pierre Cabanne (Parigi 1967, ed. Belfond), a proposito del Nudo che scende le scale

  • Pierre Cabanne: In Nudo che scende le scale, non vi è un’influenza del cinema?
  • Marcel Duchamp: Certamente sì. E quella “cosa” di Marey. 
  • Pierre Cabanne: La cronofotografia?
  • Marcel Duchamp: Sì, avevo visto nell’illustrazione di un libro di Marey le persone che fanno scherma o i cavalli al galoppo con un sistema di punti che delineano i diversi movimenti […]. Questo mi ha dato l’idea per Nudo che scende le scale

Duchamp scrive:

«Questa versione definitiva di Nudo che scende le scale, dipinta nel gennaio 1912, rappresenta nel mio spirito la convergenza di diversi interessi, di cui il cinema, l’infanzia, la separazione delle posizioni statiche nelle cronofotografie di Marey in Francia, di Eakins e Muybridge in America.
Dipinto com’è, in un severo color legno, il nudo anatomico non esiste, o almeno non può essere visto, perché ho rinunciato completamente all’apparenza naturalista del nudo, conservandone solo venti posizioni statiche differenti nell’atto successivo della discesa.
Prima di presentarlo all’Armory Show di New York nel 1913 l’avevo spedito agli Indipendenti di Parigi nel febbraio 1912, ma i miei amici artisti non apprezzarono e mi chiesero di cambiarne almeno il titolo. Invece di modificarlo, lo ritirai e lo esposi ad ottobre dello stesso anno al Salon de la Section d’or, questa volta senza opposizioni.
Mi sentivo più cubista che futurista in questa astrazione di un nudo che scende una scala: l’aspetto generale e il cromatismo brunastro della tavola sono nettamente cubisti, anche se il trattamento del movimento ha qualche connotazione futurista».

 

 

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Marcel Duchamp, Vierge

Marcel Duchamp, Vierge

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Marcel Duchamp, Passage de la Vierge à la Mariée, 1912. Scheda del MoMA

Marcel Duchamp, Passage de la Vierge à la Mariée, 1912. Scheda del MoMA

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Marcel Duchamp, La Mariée, 1912

Marcel Duchamp, La Mariée, 1912

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Marcel Duchamp, Mariée, 1912

Marcel Duchamp, Mariée, 1912

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Marcel Duchamp, Etant donnés, 1912

Marcel Duchamp, Etant donnés, 1912

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Marcel Duchamp, 1913
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Francis Picabia, Figlia nata senza madre, 1916

Francis Picabia, Figlia nata senza madre, 1916 | Scheda della National Gallery of Scotland

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Francis Picabia, Carburatore fanciullo, 1919 | Scheda del Guggenheim

Francis Picabia, Carburatore fanciullo, 1919 | Scheda del Guggenheim

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Raoul Hausmann, Testa meccanica (lo spirito del nostro tempo), assemblaggio,1920

Raoul Hausmann, Testa meccanica (lo spirito del nostro tempo), assemblaggio,1920

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Fernand LégerBallet mecanique, 1924

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Fritz Lang, Metropolis, 1927, l’automa, l'”Eva futura”

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Charlie Chaplin, Tempi moderni, 1936, la catena di montaggio

Charlie Chaplin, Tempi moderni, 1936, l’automazione del pasto

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L’automa, la macchina