Ilaria Ciardi ci ha lasciati domenica. È stata la colonna portante del laboratorio ravennate d’incisione per undici anni. Nata a Firenze nel ’68, s’è formata all’istituto d’arte, s’è perfezionata nel corso di pittura dell’accademia fiorentina, e infine ha passato due anni ad approfondire le tecniche calcografiche alla scuola internazionale di grafica d’arte del Bisonte. Ma il suo fare, sempre nutrito del mestiere, non ha coltivato solo disegno intaglio e torchio. S’è ampliato alla legatura, al modellato plastico, all’intreccio e infine al feltro, materia che prediligeva per il calore e la duttilità a essere plasmata.


Approda all’accademia di belle arti di Bologna nel ’96, dopo un peregrinare tra le accademie di Palermo, Bari e Venezia. La città lagunare e le esperienze in accademia, sempre impresse nel suo cuore, le legava indissolubilmente a Fondamenta degli Incurabili di Josif Brodskij e alle sue riflessioni sulla città, la sua bellezza e il sentimento di chi la lascia: “una lacrima è il modo con cui la retina ammette la propria incapacità di trattenere la bellezza”.
Il laboratorio d’incisione a Bologna e poi a Ravenna era la sua casa, la sua ragion d’essere, e di ciò le siamo profondamente grati. Sarà difficile pensarlo senza la sua discreta, infaticabile presenza. Immaginiamo che al suo ingresso vi siano due versi della sua poesia preferita:

Arrivederci, o magari addio.
Librati, impossèssati del cielo con le ali del silenzio
Josif Brodskij, Verso il mare della dimenticanza

Il Direttore
Prof. Enrico Fornaroli

La Coordinatrice 
Prof.ssa Paola Babini

I Docenti e il Personale dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e Ravenna