L’Accademia di Belle Arti di Ravenna è lieta di invitare la S.V.

Alberto Burri e Il Grande Ferro di Ravenna

Un incontro con i protagonisti

Palazzo Mauro De Andrè – Sala Rossa – Ravenna

4 dicembre 2015 h 20:45

a cura di Marco Tonelli

interverranno: Arch. Francesco Moschini, Arch. Carlo Maria Sadich, Prof. Claudio Spadoni

Aurelio Amendola, Il Grande Ferro R di Alberto Burri. Fondo Francesco Moschini

 

Il Grande Ferro R, scultura teatro monumentale completata da Alberto Burri nel maggio del 1990 e pensata appositamente per il complesso del Palazzo Mauro De Andrè di Ravenna, fu commissionato all’artista da Raul Gardini tramite l’architetto Francesco Moschini, che con la collaborazione dell’architetto Carlo Maria Sadich ne fu attivo promotore.

Nell’anno del Centenario di Burri (nato a Città di Castello il 12 marzo 1915), culminato con la mostra antologica inaugurata presso il Guggenheim Museum di New York l’8 ottobre 2015 e con la pubblicazione del Catalogo Generale a cura della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri presentato il 21 novembre 2015, e che proseguirà fino a 2016 inoltrato con mostre, convegni, gli assessorati alla Cultura e allo Sport, l’Accademia di Belle Arti di Ravenna e Ravenna Festival promuovono un’attività di rivalutazione culturale intorno a quella che è la scultura pubblica moderna più prestigiosa della città, tenuto conto non solo delle imponenti dimensioni dell’opera ma anche del fatto che Burri è ormai considerato (al pari del solo Lucio Fontana) il più importante artista italiano della seconda metà del XX secolo ed uno dei più rappresentativi sulla scena internazionale.

Nel corso del pubblico dibattito verrà proiettato un breve filmato ma di eccezionale rilevanza dedicato proprio al Grande Ferro R intitolato PERCORSI NEL MODERNO E NEL CONTEMPORANEO. FERRUZZI PER L’ARTE, prodotto da H&S Europa nel 1991 della durata di 30 minuti.

In occasione di questo intervento di presentazione, verrà inoltre anticipato a grandi linee il programma di valorizzazione della scultura monumentale che proseguirà nel 2016 con una mostra di progetti, disegni, bozzetti, plastici e fotografie, per lo più inedite, scattate da Aurelio Amendola, fotografo ufficiale di Burri dal 1976 alla morte dell’artista, avvenuta a Nizza il 13 febbraio del 1995.

Aurelio Amendola, Il Grande Ferro R di Alberto Burri. Fondo Francesco Moschini

 

Il programma sarà poi completato nel corso del prossimo anno da una serie di rappresentazioni teatrali ed esecuzioni musicali d’avanguardia che si svolgeranno proprio all’interno del Grande Ferro R, pensato a tutti gli effetti come palcoscenico naturale all’estremità della Corsia Agonale del Palazzo De Andrè, complesso legato ad attività sportive e culturali.

Sopralluogo effettuato nel 1989 presso il sito del Pala De Andrè con Moschini, Sadich e Burri.

 

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  • [label style=”red”]MARCO TONELLI[/label]
    Nato a Roma nel 1971 ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Siena nel 2014. Attualmente è docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone e Direttore artistico della rassegna Materia Prima presso la Fondazione Museo di Montelupo Fiorentino.
    Ha curato cataloghi e mostre di arte moderna e contemporanea tra cui Fabrizio Plessi, Bill Viola, Candida Höfer, Bertozzi & Casoni, Maurizio Mochetti ed è stato Assessore alla Cultura del Comune di Mantova (2013-2014). Ha pubblicato per De Luca Editori d’Arte La più mirabil cosa. Teoria della statua da Donatello a Rodin (2006); Pino Pascali. Catalogo generale delle sculture 1964-1968 (2011); The Art Horror Picture Show. Dalla Transavanguardia alla Transfunzionalità (2011); Francis Bacon. Le atmosfere letterarie (2014). È inoltre autore del saggio La statua impossibile. Scultura e figura nella modernità, Marinotti Edizioni (2008) e della monografia Pino Pascali: il libero gioco della scultura, Johan & Levi Editore (2010).
Aurelio Amendola, Il Grande Ferro R di Alberto Burri. Fondo Francesco Moschini

 

  • [label style=”red”]FRANCESCO MOSCHINI[/label]
    Nato a Bogliaco sul Garda (BS) nel 1948, si è laureato nel 1975 nella Facoltà di Architettura di Roma. È stato professore a contratto nella stessa Facoltà dal 1983 al 1987 e vi ha tenuto dei corsi sui rapporti tra architettura ed arti visive dal ‘500 ad oggi. Attualmente è Professore Ordinario di Storia dell’Architettura presso il Politecnico di Bari, dove insegna dal 1988 Storia dell’Architettura e Storia dell’Arte, nella Facoltà di Ingegneria ed in quella di Architettura. Dal 1993 al 1998 ha tenuto anche il corso di Storia dell’Architettura nella Facoltà di nuova istituzione di Ascoli Piceno. Nel 2008 è stato nominato Accademico Nazionale di San Luca, nella classe dei Cultori, e dal 2011 è stato eletto Segretario Generale della stessa Accademia. È membro, dal 1974, dell’AICA, Associazione Internazionale dei critici d’Arte. Fa parte del Consiglio Scientifico della rivista Rassegna di Architettura e Urbanistica, nonchè membro del Comitato Scientifico della rivista Paesaggio Urbano, della rivista “l’Industria delle Costruzioni”, della rivista Il Disegno di Architettura, della rivista Anfione e Zeto e del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura. È curatore di alcune collane di architettura tra le quali “Città e progetto”, “Progetto e dettaglio”, “Architettura e materiali”, “Esercizi” e “Quaderni dell’A.A.M.” per le edizioni Kappa. È inoltre autore dei cataloghi della serie Monografie di architettura per il Centro Di di Firenze. Collabora con le più autorevoli riviste del settore. È stato per dieci anni responsabile scientifico e culturale dello I.E.D. Istituto Europeo di Design di Roma e nominato direttore dello stesso Istituto. Nel 1978 ha fondato un centro di produzione e promozione di iniziative culturali, studi e ricerche denominato A.A.M. Architettura Arte Moderna di Roma, che è ormai tra le istituzioni culturali italiane più impegnate nell’indagine, non solo della cultura del progetto, ma anche dei sottili rapporti che esistono all’interno del sistema delle arti.
Aurelio Amendola, Il Grande Ferro R di Alberto Burri. Fondo Francesco Moschini

 

  • [label style=”red”]CARLO MARIA SADICH[/label]
    La sua attività professionale inizia nel 1972 in uno studio tra studenti a Roma, poi tirocinio negli studi degli architetti Staderini e Purini con esperienza a Milano presso lo studio Gregotti. Sin dall’inizio della professione accanto a lavori più tradizionali si distingue per un interesse specifico ai processi di trasformazione urbana. Nel 1980 lavora presso lo studio Casè a Rio de Janeiro, e collabora al progetto di ampliamento del centro di Vitoria, capitale dello Stato di Espirito Santo.
    Con la Flammini Engineering prima e con la Compagnia del Progetto poi progetta e coordina importanti programmi in Italia e all’estero in un’esperienza professionale che è sempre incentrata sulla gestione di operazioni complesse. Prima importante realizzazione, nel 1990, a Ravenna, il Parco delle Arti e dello Sport ed il Palazzo Mauro De Andrè per il Gruppo Ferruzzi.
    Nei grandi progetti che seguiranno Sadich ha modo di confrontarsi con la progettazione architettonica e urbanistica alla grande scala, nella quale il ruolo dell’architetto, oltre che di progettista, è anche quello di interprete delle situazioni e dei luoghi, nonché coordinatore delle diverse ed eterogenee figure professionali coinvolte nell’iter progettuale ed a volte gestionale. Collabora con molti professionisti in progetti e concorsi, e nei progetti dello studio lavora con artisti di fama internazionale: Burri, Carrino, Chiricozzi, Lombardo, Magnoni, Miranda, Montessori, Passi, Pietrosanti, Tirelli e Uncini.